Sidebar

19
(Mesi de)
Abrìli
CENÀBARA

Le navi degli schiavi

Iperborea
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

"Le navi degli schiavi" di Thorkild Hansen - Iperborea, 2009.

“L’oceano Atlantico. Un’area di ottanta milioni di chilometri quadrati. Un’immensa distesa d’acqua che le navi negriere attraversavano “con la stiva colma di merce facilmente deperibile, il cui valore sul mercato diminuiva di giorno in giorno”.

Al tempo della tratta degli schiavi la traversata tra le coste africane e le isole caraibiche, che terminava con la vendita degli schiavi da utilizzare nelle colonie, era nota come “passaggio di mezzo”. Era la parte che assicurava gli utili maggiori, perciò non deve sorprendere che si svolgesse a bordo di navi dai nomi neutrali o perfino ottimistici: il Postiglione, la Vergine, Speranza, Spensierata. Navi che col passare del tempo si specializzarono sempre più in funzione di un solo obiettivo: trasportare il maggior numero possibile di schiavi al di là dell’Atlantico, contenere le perdite. Le compagnie danesi riuscirono nell’impresa in maniera piuttosto vantaggiosa. Nel cosiddetto “periodo d’oro” dell’avventura schiavistica, il decennio 1778-88, in 17 viaggi, le loro navi portarono 6.513 africani dalla Guinea danese alle Indie Occidentali; 1.060 schiavi morirono durante la navigazione. Il mare è il protagonista assoluto di queste pagine, muto e potente, quanto muti e inermi sono gli altri personaggi principali, gli schiavi ammassati nel ventre della nave, incatenati a due a due nelle stive buie in cui le malattie si diffondevano fulminee, e ai quali la morte sembrava l’unico mezzo per recuperare la libertà. Fedele al suo metodo documentario, Hansen utilizza fonti autentiche, diari di ufficiali e cappellani di bordo, registri di bordo e bolle di carico, liste di razioni di cibo per gli schiavi. Le navi degli schiavi, pubblicato per la prima volta nel 1968, è il seguito indipendente della Costa degli schiavi (N. 136). Il romanzo, basato come il primo su documenti reali, in parte inediti, arricchisce di un nuovo capitolo la drammatica storia dello schiavismo danese. Alla sua ricostruzione Hansen ha dedicato la Trilogia degli Schiavi, la cui comparsa ha destato una profonda impressione in Danimarca, e per la quale l’autore ha ottenuto il massimo riconoscimento letterario dei paesi scandinavi, il Premio del Consiglio Nordico.