"L’acqua nella tradizone popolare sarda" di Joan Armangué y Herrero - Grafica Del Parteolla, 2002.
Nel suo famoso manuale di storia delle religioni, Mircea Eliade afferma che l'acqua è fonte e origine della vita umana.
"L’acqua nella tradizone popolare sarda" di Joan Armangué y Herrero - Grafica Del Parteolla, 2002.
Nel suo famoso manuale di storia delle religioni, Mircea Eliade afferma che l'acqua è fonte e origine della vita umana.
"Le torri del cielo. Architettura e simbolismo dei nuraghi di Sardegna" di Danilo Scinti - Ptm editrice, 2003.
La mia passione per i nuraghi ha avuto inizio molti anni fa, in Sardegna, quando da bambino, accompagnato da mio padre, mi recavo nelle colline di Solarussa, il mio paese natìo, per cogliere il fungo della ferula, "IAntunna"'.
"La Sardegna sconosciuta" di Luciano Zeppegno - Newton & Compton, 2000.
Niente frena la fiumana dei turisti: il «miracolo» si ripete tutti gli anni.
"La nostra storia: storia, economia, letteratura ed arte di Sardegna" - Zonza editore, 2003.
Tradure la tradizione di Franciscu Sedda Meltemi 2003 come è perché sparisce una pratica nela vita e nell’immaginario di una cultura, nel nostro caso su ballu, la danza sarda?
"La cavalleria del tempio" di Massimo Rassu - Grafica del Parteolla, 2003.
Cavalieri del Tempio nell'Isola-una nuova appassionante ricerca sul valoroso quanto sfortunato ordine cavalleresco.
"Il canto del pane" di Franco Diana - Grafica del Parteolla, 2001.
Negli ultimi scorci del XIV secolo, i paesi situati alla estremità nord-orientale del Giudicato di Arborea formavano la cetratoria della Barbagia di Ollolai, comprendente, oltre al capoluogo, le ville di Mamoiada, Olzai, Lodine, Ovodda, Gavoi e Fonni.
"Il bosco incantato. Sulla guida della foresta demaniale di Montarbu" di Marcello Cannas - Domus de Janas, 2003.
La passione per la fotografia, il mio lavoro e soprattutto l'amore per la natura mi hanno indotto a realizzare questa guida. Si tratta di un lavoro con finalità puramente divulgative: un'indicazione, spero utile, per coloro che vogliono conoscere il territorio di Seui ed in particolare la Foresta di Montarbu.
"Guida pratica alla flora e alla fauna della Sardegna" di Salvatore Colombo - Archivio Fotografico Sardo, 1999.
Seconda isola del Mediterraneo per estensione e densità di popolazione, la Sardegna ha una superficie di 24.089 kmq, comprese le iso minori che numerose la circondano, fra le quali sono da ricorda Sant'Antioco, San Pietro, l'Asinara, La Maddalena e Caprera.
"Guida archeologia di Cagliari" di Anna Maria Colavitti - Carlo Delfino, 2003.
Se dovessimo ripercorrere brevemente qualche tappa fondamentale del panorama di studi, vuoi anche eruditi ed antiquari, realizzati per descrivere i lineamenti della storia di Cagliari, ci accorgeremmo che la città non è stata altro che città fortificata perennemente in tensione tra la forma racchiusa dalle sue mura che, per secoli, hanno stabilito quale dovesse essere il suo destino urbano e l'esigenza di abbatterle per espandersi, in un'ottica di relazione anche visiva con l'entroterra ed il mare Mediterraneo.
"Fiori spontanei della Sardegna" di Renato Brotzu - Il Maestrale, 2003.
La Sardegna per la sua posizione nel Mediterraneo si trova nella fascia terrestre compresa tra la zona climatica definita temperata europea e quella subtropicale africana. Questo tipo di clima condiziona e caratterizza la vegetazione che ricopre le aree ricadenti in questa fascia.
"Dei costumi dell’isola di Sardegna" di Antonio Bresciani - Ilisso,2001.
In un ideale albero genealogico delle parentele culturali del padre Antonio Bresciani D.C.D.G.
"Dalla scolca giudicale ai Barracelli" di Salvatore Orunesu - Condaghes, 2003.
L'istituto barracellare, misconosciuto a molti in Sardegna, ma tuttora in funzione in vari centri dell'isola-si può dire anzi che in questi ultimi anni stia godendo di una nuova vitalità e si stia riorganizzando su basi più moderne ed efficienti - ha origini piuttosto antiche.