"Il cattivo cronista" di Francesco Abate - Il Maestrale.

Come ci è finito Rudy, il "cattivo cronista" di questa storia, steso su un letto d'ospedale, delirante di morfina, con braccia e gambe rotte e tutti che vogliono complimentarsi con lui? Lo si saprà avventurandosi all'indietro in un anno della sua esistenza. Lo si saprà seguendo Rudy Saporito, cronista di nera, fra la redazione del suo giornale e le periferie di una grande città di mare. Nella giostra di una vita priva di scrupoli... salvo imprevisti.

"Oltremare" di Mariangela Sedda - Il Maestrale.

Grazia emigra in Argentina e lascia la sorella Antonia con l'anziana madre nel piccolo paese sardo di Olai. Ma il rapporto continua nei 15 anni di scambio epistolare che compongono il romanzo. Nella corrispondenza episodi privati s'intrecciano agli avvenimenti della storia collettiva. Le speranze del dopoguerra giocano in chiaroscuro con le paure per le inquietanti premesse del fascismo. Su tutto e nonostante tutto, la tensione di un filo che tiene, oltremare.

"Scenari d'esilio" di Maria Giacobbe - Il Maestrale.

Quindici parabole.
Più che racconti, parabole. Narrazioni allegoriche che, dopo il successo danese, sono presentate ora al lettore italiano. L'esilio è qui condizione variamente vissuta dai personaggi, entro «scenari» che di quella condizione sono proiezioni. Gli esili esistenziali si traducono in paesaggio denso di immagini che investono il lettore per forza visionaria, immergendolo in una realtà che è sempre figura di inappartenenze, ritorni, ricerche, fughe.

"Pòju Luàdu" di Maria Giacobbe - Il Maestrale.

Un tempo era Pòju,'pozza d'acqua': villaggio di un'immaginaria geografia isolana. Il sarcasmo dei suoi abitanti ha aggiunto Luàdu, 'avvelenato', inquinato da una modernità malintesa. Nella nativa Pòju ha deciso di tornare il giramondo Ciro, vecchio e vedovo. Il passato abita le sue giornate, ma lui non ha smesso di voler provare la vita, spinto da senso d'indipendenza. Sull'evolversi di un epos quotidiano s'innestano personaggi e vicende del romanzo.

"La doppia radice" di Luciana Floris - Il Maestrale.

Sardegna fascista: una comunità di forestieri è impegnata nella bonifica dei territori di Mussolinia (oggi Arborea). Qui inizia la vicenda di una famiglia che si conclude ai nostri giorni. Dal flusso della memoria affiorano i tanti volti che foggiano la trama di un ricco corredo identitario. Vite sconvolte dalla guerra, segnate da abbandoni. Piccoli e grandi eventi si innestano per raccontare una doppia radice linguistica e culturale.

 

"Si chiama Violante" di Rossana Copez - Il Maestrale.

Secolo XIV. Donna Violante Carroz, catalana, prima feudataria donna -personaggio storico di cui le cronache dicono poco - sbarca in Sardegna, nel golfo luminoso della città bianca: Cagliari. Un velo nero le copre il volto. Le pesa sul cuore un compito sproporzionato e non voluto: governare il feudo di una parte montuosa dell'Isola. È ossessionata e guidata da una traccia onirica: vero racconto parallelo di incubi, visioni, maledizioni, leggende.

"Il gioco del mondo" di Giulio Angioni - Il Maestrale.

Il gioco del mondo è un gioco d'immagini di un mondo, già durato millenni, terminato ieri sera, senza celebrazioni che non siano esequie, o mascherate per turisti. Perché non c'è mai nessuno che sia indegno di memoria. Perché contro i danni del tempo abbiamo solo le furbizie del ricordo. Perché se c'è un uso curativo del ricordo, c'è un uso curativo dell'oblio. Perché un giorno anche di un mondo come questo si vorrà commemorare l'essere esistito.

"La stirpe dei re perduti" di Paola Alcioni - Il Maestrale (Premio Junturas).

Gurtei (Sardegna) 1867: Aleni Ballester è svegliata da una cantilena che parla di tre segreti maledetti. Valencia 1494: Frate Inocencio, in cella, traccia un disegno su una pergamena, e cade in un sonno-sogno profondo. Cagliari 1944: Laura Balistreri, scesa dal treno, sfugge alle SS. Cosa lega questi e altri personaggi? Il mistero di una stirpe maledetta che ha come centro Gurtei, «dove il sonno può mutarsi in sogno, ed il silenzio in ira».

"La cortina di marzapane" di Heman Zed - Il Maestrale.

Trieste, 1973: un bimbo, durante una cena in famiglia, scopre che esiste un posto magico chiamato "Paesi dell'Est". Lì le foto a colori vengono in bianco e nero e c'è una città con un muro gigante di marzapane che si può pasticciare. Ha più senso restare a Ovest? Ormai ragazzo, si accendono entusiasmi e ambizioni. Sullo sfondo della caduta del Muro, un viaggio per le capitali dell'Est porterà a un incontro inatteso e a una drastica scelta di vita.

"Al caffè del silenzio" di Giorgio Todde - Il Maestrale.

Un ingegno folle attraversa la scia criminale intorno a cui si muovono i personaggi della storia. Benedetta, arrossita per amore, si porta sulla pelle un vermiglio caldo e indecente. Marilena, detta Uterina per la sensualità esagerata, Wolf, adepto della precisione sublime rifinita nel laboratorio di Osvald, riparatore d'orologi, cultore del gesto perfetto. La fine tragica di Matteo muove le cose e le congetture di Silvano Pandimiglio...

"Una luce passeggera" di Aldo Tanchis - Il Maestrale.

Sardegna. Un uomo a cavallo considera l'altipiano coperto di neve. Deve attraversarlo per recuperare il bestiame rubato. Sa già che succederà: la marcia faticosa, il deserto di ghiaccio, i rari incontri con uomini diffidenti. Ma osserva anche il panorama del passato: la guerra in Etiopia e una ragazza malinconica e forte che sposerà. Passato e futuro, amore e disamore si fondono in un perenne inseguimento, con il nostro uomo di fronte a se stesso.

"Vincendo l'ombra" di Mariangela Sedda - Il Maestrale.

Le sorelle Grazia e Antonia, già eroine di Oltremare, sono ancora lontane: una in Argentina, l'altra nel paesino sardo di Olai. Ora, in pieno Fascismo, la censura impedisce un libero scambio epistolare. Se la cronaca da Buenos Aires parla di ascesa sociale per gli italiani, Antonia riserva ai cari una verità mutilata. Il suo cuore è incerto fra due amori mentre fuori la guerra travolge tutti, e sotterranea e tenace è la resistenza al regime.