La predella di San Gavino Monreale
Oltre 10 anni fa, casualmente, tornavano alla luce dei frammenti di pittura cinquecentesca di inestimabile valore, nascosti sotto strati di ridipinture settecentesche e riutilizzati in due altari lignei della chiesa di Santa Chiara a San Gavino Monreale.

"Lionnòra in Santu 'Engiu" di Antonio Casti - Editrice G&M Arti Grafiche, 2012.
"L'architettura della memoria. San Gavino Monreale e la sua fonderia" di Genziana Fabiani - SCHEDE
"L'architettura della memoria. San Gavino Monreale e la sua fonderia" di Genziana Fabiani - TAVOLE
"L'architettura della memoria. San Gavino Monreale e la sua fonderia" di Genziana Fabiani - RELAZIONE
"L'architettura della memoria. San Gavino Monreale e la sua fonderia" di Genziana Fabiani - Centro AZ (con il patrocinio del Comune di San Gavino Monreale), 2011.
Profili biografici di Edoardo Ariu e Gesuino Cirronis di San Gavino, emigrati, rispettivamente, in Argentina e Brasile nel secondo dopoguerra.
Parte terza (1580-1981).
Sono ormai trascorsi diversi anni, da quando si realizzarono i lavori di scavo per la realizzazione delle fondazioni della erigenda chiesa di S. Severa. Con l’esecuzione dei lavori si riportando alla luce diverse tombe del periodo cartaginese, dominazione che i sangavinesi, come il popolo dei beroniacensi, dovettero subire a partire dal 510.
Secondo alcuni studiosi, intorno alla metà del secondo millennio (1500) grazie agli interscambi economici con i micenei, i sardi appresero l’arte di chiudere a falsa cupola (tholos) le torri megalitiche.
Sul Bollettino Diocesano di Ales "L' Angelo delle Parrocchie" del febbraio 1938 apparve, in forma anonima, un articolo in cui si sosteneva che l'antico campanile della chiesa di S.Chiara era stato edificato nell'anno 1777.