Molti passi tra gli stands

Da Il Filo della Memoria 2.0 - Biblioteca Multimediale di San Gavino Monreale (VS).
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La IV Mostra d'Iglesias ha interessato ed entusiasmato i visitatori accorsi da ogni parte dell'isola. Così, dopo l'inaugurazione ufficiale, si è ri­versata un po' di folla ansiosa di ammirare gli stands, di conoscere le meraviglie racchiuse nel recinto di 10.000 mq. Eternit, populit, masonite, faesite, tubi Innocenti, cartone e gesso, sì incendiano alte luci del neon, alte scritte lumi­nose che fasciano cose e persone in un irreale esposizione in cui vengono sconfitte le quotidiane visioni della natura. Qua un motore assume un colore violetto, da technicolor, più in là, il sale da cucina diventa roseo sotto la blanda carezza dì un tubo fluorescente. Società CONTIVECCHI. Ci troviamo dinanzi ad un mucchio piramidale di sale, un mucchio che riproduce in miniatura quelli che popolano la distesa di sabbia e di acqua alla, periferia di Cagliari, dalle parti dello stagno di S. Gilla. Fu la Società a bonificare nel dopoguerra la palude limacciosa e densa di miasmi, fu questa società a rendere produttiva una zona a prima vista senza risorse. Le cifre ci dicono di più: 300.000 tonn. annue di sale. L'acqua viene lavorata, le draghe non hanno riposo. Dalla lavarazione delle acque madri si estrae il sale per la salagione del pesce. I1 cloruro di magnesio, il solfato di magnesio ed altri prodotti che ri­troviamo nelle farmacie e 'nei gabinetti di chimica. Un grafico ci rappresenta la gamma dei paesi dove viene esportato il nostro sale. <<Pochi Stati sono indicati - ci avverte l'ingegnere - L'ingegnere - Ma si esporta un pò dappertutto..>> Più in là in una sequenza gigantesca dì grafici e di dati, ecco lo stand della MONTECATINI. Chi non conosce questa società, una delle più forti in campo nazionale per la sua industria estrattiva? Il grafico della miniera di Gavorrano ci illumina. I cunicoli, le gallerie, i pozzi, s'in­sinuano nella terra, come le purissime linee che scivolano sulla faesite chiara. 700 tonnellate di materiale vengono quotidianamente astratte dalle 20 miniere. I nomi dei prodotti si allineano: pi­rite, barite, fluorina, bauxite, zolfo, lignite ecc. Par di vedere un interminabile corteo dì car­relli che scaricano continuamente sul mercato nazionale e internazionale la ricchezza del no­stro sottosuolo. Accanto ai prodotti dell'industria estrattiva, ecco una; -boxe più umile, quasi una «bottega». E' popolata di innumerevoli figurine stampate, so­pratutto in nero. Anfore e vasi, terrecotte care alla nostra gente e preziose per il continentale, si allineano con le loro stilizzate immagini i sar­di pastori, ora dietro il cinghiale, ora dietro l'aratro. Un tuffo nel colore e nell'antico. E l'artigianato che ci fa riposare gli occhi e lo spi­rito. Siamo fra le terrecotte di Dorgali, che sì allinea in prima fila fra i centri artigiani delle altee regioni. Ecco sacchi di materiale estratto dalle vi­scere della ferra in un altro stand. E' il gruppo delle miniere VASSENA dì Orbai, Monti Orrù, Punta Perd'e fogu, Punta S. Antioco, Punta Susanna ecc. Pare che la nostra Isola non sia che un grandioso magazzino dì giacimenti minerali. Da queste miniere escano il piombo, lo zinco, il bario, il ferro ecc., tutti prodotti più che in dispensabili nella nostra civiltà meccanica. Una perforatrice, lunga, pesante, appuntata contro una roccia fulva e rossiccia, attira, la no­stra attenzione. Siamo nello stand delle miniere di SEDDAS MODDIZZIS. I grafici sono eloquentissimi. Consistenza minerali accertati: t. 150 mila. Grezzo estratto nel 45 t. 3076. 1950: Grezzo estratto: t. 6800. A Seddas Moddizzis non si dorme. Dal 45 ad oggi la Società ha raddoppiate la sua produzione. La perforatrice esposta, che viene usata .nelle gallerie di Seddas è uscita dalla Chicago Pneumatic Tool Company, e rap­presenta uno dei migliori ritrovati per l'industria estrattiva. E' un martello di perforazione a sec­co con annesso aspirapolvere. Anche questo ri­produce il pensiero dei dirigenti che si preoc­cupano di combattere la silicosi, il male delle miniere, per

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venir incontro ai loro minatori che tolgono alla luce del sole la calamina, la blenda, la galena, la barite ecc. Ecco sui morbidi velluti, in contrasto indovinatissimo di grezzo e di lussuoso, i prodotti della Società MONREALE di Igtesias-Sardara, che estrae la fluorite. Pochi lo sanno, me per la lavorazione della bomba atomica occorre anche della fluorite sarda, L'America lo sa e la richiede. Usciamo da sotto la volta di vetro degli stands che contengono te meraviglie dell'Indu­stria estrattiva. Eccoci dinanzi ai mobili di Antonio Cao. Chi non conosce Antonio Cao in tutti l'Isola per la sua CASA DELL'ARREDAMENTO? Qua è un salottino fino ottocento modernizzate con tre poltroncine in tessuto verde, che c'invi­tano a riposarci dopo la veloce visita attraverso i padiglioni; accanto è una sala da pranzo Im­pero in palissandro intarsiato e con sobrie guarnizioni in oro. Una collezione di autentici antichi tappeti sardi, di ceramiche anch'esse sarde, car­te da parati ecc., rendono completo l'abbigliamen­to della Casa, ossia la CASA DELL'ABBIGLIAMENTO. Più in là ci troviamo con i moderni e lumi­nosi mobili di USAI, in uno stand ricco e piace­vole. Dinanzi ai mobili dì ZARA si sono soffer­mate molte massaie, ad ammirare lindi o comodi tinelli economici. DINO DEVOTO non poteva mancare con le sue bombole di LIQUIGAS e con le sue moto. Uno stand, anche questo, che ha fallo palpi­tarle il cuore di molte massaie, di tanti operai che sì sono affrettati a richiedere le condizioni di pagamento per acquistare una cucina a gas. Al minatore basta vivere col carbone nella mi­niera; in casa vuole lindore e pulizia. I fratelli MEDDA di IGLESIAS si sono pre­sentati con i loro cicli AURORA, disposti in bella fila, in lucidi colori chiari, dal tenue azzurro al giallo oro. Quanti operai hanno esperimentato la bontà di questi cicli? Eccoci alla Fiat dì DOMENICO CORTESE. L'Oliofiat campeggia. Non è il caso di parlarne. E' un po' il pane degli automobilisti... PIBIGAS! PIBIGAS! PIBBIGAS! Surracco per Iglesias ne è il concessionario. Ridda di pro­dotti industriali e domestici. Sterilizzatori, bec­chi Bunsen, scaldabagno, macchine espresso, illuminazione, luce per la pesca, tante diavolerie dove la luce azzurra del gas è sprone e mezzo per acquistare tempo, praticità e pulizia. Ci chiama più in là il rombare di un mo­tore, ma di un motore potente che pare scuota la terra. Siamo all'ANSALDO. Il trattore cingolato agricolo TCA 60, il più moderno della sua cate­goria, è la arrampicato su un macigno, che vi­bra e ronfa. Sogna forse le campagne vergini dove poter compitare la sua opera? Rientriamo nei gruppo dei padiglioni centrali della Fiera. Siamo di nuovo all'artigianato. SORO GIOVANNI ci presenta quadri e plastici in su­ghero Lavori perfetti e singolari nei loro ge­nere, ANTONIO GONGILI ci ha presentato addi­rittura un piroscafo perfetto di proporzioni e MURA NINI un delizioso brigantino che asso-miglia a quelli usati da Sandokan o da Yanez. Tutti lavori di maestria, di pazienza e di amo­re per le cose belle. Tra gli «stands» più interessanti, che documentano nella Fiera l'attività di una delle più cospicue industrie estrattive dell'Isola, è quello dell' AMMI. L'AMMI nella miniera de <<Sa Duchessa» coltiva un importante giacimento di piombo. La deficienza di impianti locali porta alla vendita di gran parte del materiale estratto ad altre industrie. L'AMMI effettua il trattamento in flotta­zione di carbonato di piombo povero. Pratica pur ì il trattamento dello sterile. Il Gruppo MONTECATINI ha voluto aderire a queste importante Rassegna ed ha allestito un padiglione speciale di imponenti proporzioni. MONTEPONI festeggia quest'anno il 1° cen-tenario della sua attività. Interessano il visitatore alcuni dati statistici che bene illustrano l'impor­tanza economica di questo gruppo di miniare metallifere. Dal 18 giugno 1850 in sessanta mi­lioni dì giornate lavorative, si sono estratti, fra l'altro, tonn. 765 mila dì zinco, 490 mila di piombo, 150 mila di pirite, 550 di cadmio, 320 di argento L'abbassamento del livello idrostatico ha permesso il lavoro in profondità, Attualmen­te la Società da lavoro ad oltre 5 mila dipendenti. Per l'incremento del consumo del carbone Sulcis le Ferrovie Meridionali Sarde, aderenti al Gruppo A.Ca, I, hanno costruito un forno in acciaio che sostituisce il forno in rame. Il nuovo tipo di forno, costruito nelle officine delle F.M.S., non risente delle incrostazioni solforose causate dal tipo di carbone sardo. Ci piace pure rilevare nell'ambito dello stand A,Ca.I. il piano di irri­gazione per l'opera di bonifica del Basso Sulcis. Seimilaci

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nquecento ettari di terreno sono stati resi produttivi in quella vasta zona. Da parte della Carbonsarda è in progetto il miglioramento e l'aggiornamento degli impianti che potrebbero consentire la riprese in pieno dell'attività nel Bacino carbonifero e quindi il riassorbimento delle maestranze, ridotte in pochi anni di pa­recchie migliaia di unità. Un vasto campo d'applicazione trova nella industria e nell'artigianato un nuovo prodotto presentato dallo stand della SOCIETÀ' DI MONTEVECCHIO : la zame, lega di rame, alluminio e ma­gnesio in piccole proporzioni con zinco iperpuro, ricavato sul posto per distillazione, in propor­zioni elevate. Questa lega permette oggi il mo­derno procedimento di fusione sotto pressione, Tale processo trova il pieno consenso di tutta l'industria. Importante è pure la produzione di piombo purissimo della stessa Soc. Montevecchio. L'argento, titolo 99,89 da vita all'industria della fotografia e delle carte sensibili in genere l'attività di questo complesso minerario occupa oltre 5 mila lavoratori, INPS, Istituto Nazionale Previdenza Sociale. Quanto bene ha fatto questo Istituto? Ce lo di­cono i grafici, per l'opera svolta sopratutto nel 1949. Se pensiamo che i disoccupati hanno rice­vuto dall'INPS. fra indennità e sussidi, 21 mi­liardi, dobbiamo riconoscere che è un istituto benemerito. I pensionati, i bambini, le madri di famiglia, le povere categorie hanno beneficiato dell'INPS. Quanta gente è stata salvata dalla disperazione, dall'inedia ' e dalla malattia? Tralasciamo di parlare dallo stand di OLI­VETTI. Calcolatrici e macchine da scrivere sono in mostra un po' in tutti gli uffici. Una parete ci mostra le riproduzioni fotografiche delle TERME DI SARDARA. Notiamo la casa di cura dì «S. MARIA DE IS ACQUAS», un fabbricato grande ed arioso dove gli acciaccati potranno riposare e benedire i proprietari. La CROMOTECNICA di Iglesias viene notata per una vitrea raggiera che sale fino al soffitto, Su piani di cristallo sono gli oggetti cromati: attesasi, cucchiai, pezzi di motore ecc. Antiruggi­ne pulizia per eccellenza. Ma ora basta. A dir la verità, siamo stanchi di tanti suoni, di tanti colori, di tanto splendore. Anche l'interesse e sopratutto l'interesse, stanca. Possiamo bere un caffè, un buon caffè da COSSU, il quale ci ha riservato una sorpresa per il palato. Amaretti e «sospiri». Che i Sardi fosse­ro buongustai, lo sapevamo. Ma non sino a que­sto punto. I sospiri scendono giù, deliziosi', fre­schi e gustosi... Mancano gli aggettivi. Ma in­tanto escono dalle nostre labbra i sospiri autentici e non metaforici sospiri, di stanchezza. Ve lo abbiamo detto. Dove tutto è bello, l'interesse e la curiosità non possono mancare. Ma stan­cano. Ed infatti sospiriamo.