Monteponi-San Gavino 4-1

Da Il Filo della Memoria 2.0 - Biblioteca Multimediale di San Gavino Monreale (VS).

Monteponi-San Gavino 4-1 (03/11/1950)

Dopo la quarta giornata del campionato di promozione

GLI ESTREMI SI TOCCANO IN...SARDEGNA

Montevecchio e Monteponi coppia di capolista - Ancoro dubbi per Fiamme Azzurre e Chinotto Neri - Il Formia in ripresa

La Sardegna, dopo la quarta giornata, sembra voler dispor­re della classifica del girone a suo piacimento: serba, però, un po' di delicatezza e, accante alle due che vanta ai primi gradini, pone anche le altre due in coda. Perfetto equili­brio, invero: i punti che Montevecchio e Monteponi sottrag­gono alle consorelle vengono a queste ridonati dalle sfortuna­te compagini di San Gavino e La Maddalena. E' in parità, quindi, il bilancio della Sardegna:ma ha molte probabilità di tramutarsi in attivo nel più breve tempo pos­sibile. Intanto il Montevecchio ha ribadito la sua volontà di ot­tenere quanto non fu possibile ilo scorso anno. Le Fiamme Azzurre non erano al completo: lesse han dovuto perfino fare esordire il giovanissimo Silvagni nel ruolo di interno destro. Tuttavia sbalordisce il punteg­gio ottenuto dagli azzurri: finora essi avevano al massimo realizzato due reti in una gara. mai mettendo in mostra un at­tacco travolgente. Il bottino di domenica inquadra diversamente l'entità tecnica del Mon­tevecchio, accrescendo natural­mente le sue possibilità. Le Fiamme Azzurre stanno confermando i dubbi da noi espressi tempo addietro: giova alla formazione l'apporto di elementi individualmente do­tati ma sempre eterogenei e di non facile affiatamento? Resta, comunque, il valore, degli uomini a disposizione dell'allenatore: un valore che a lungo andare dovrebbe ine­vitabilmente affermarsi, ele­vando naturalmente la tenuta della inquadratura. Come, del resto, per il Chi­notto Neri-Casilina: lunedì lo spazio esiguo ha giuocato un tiro birbone, sicché non fu giustamente ed esattamente ri­portato quanto si era detto sul conto dei giallo-verdi e dell'Artiglio. ... è indispensabile, ma non quando è superfluo: i rischi cui si va incontro sono innu­merevoli e sarebbe inutile elencarli. Talvolta la palla vie­ne offerta, è il caso di dirlo, all'avversario anziché dosata­mente smistata al compagno li­bero e vicino. Son questi di­fetti curabili e da curare. Per il centro-sostegno il di­scorso è un altro: Filippelli di­spone di mezzi atletici invidiabili, ma li sfrutta soltanto nel tenere a bada l'avversario e nell'allontanare la palla; il suo compito, invece, è ben altro. Se la sua posizione è arretra .a, ciò non vuoi dire che egli non debba « iniziare » l'opera ostruttiva che, poi, laterali ed interni dovranno sviluppare. I suoi sono rimandi potenti, non traversoni, non aperture, non suggerimenti agli uomini avanz­ati. Proprio perché la sua potenza è rispettabile egli, ed i tecnici della squadra, dovrebbero sfruttarla a vantaggio di possibili ed improvvise mano­vre offensive. Egli costituisce il punto di partenza del giuoco, questo è il significato della sua funzio­ne: è solo rispettando tale re­gola che potrà essere migliora­to il giuoco che oggi appare troppo affidato al caso. Per la prima linea non aggiungiamo altro a quanto detto lunedì: non è certo con ibridi schiera­menti che si ottengono risul­tati favorevoli. A questo punto qualcuno penserà che il Chinotto Neri Casilina sia troppo all'ordine del giorno: la ragione è una e cioè che i suoi difetti sono i più comuni, quelli che parec­chi istruttori non « vedono » o, notandoli, spesso trascurano per cause indipendenti dalla loro volontà. Sono quei difetti, in definitiva, cui sono dovuti il basso livello di giuoco e lo scarso sviluppo di giuocatori tecnicamente apprezzatoti. ' L'Artiglio, vincitore .domenica, non è certamente privo dì queste lacune; tuttavia la squa­dra gode di un innegabile van­taggio: la efficacia dei suoi attaccanti. Quando si ha una prima linea temibile, a lungo andare si ottengono risultati positivi, né si può tacere che i nero-azzurri appaiono avviati verso una confortante sistema­zione della retroguardia. Dopo i dispiaceri della scor­sa stagione, il sodalizio di piaz­za Bologna meritava questo ed altro: oggi la squadra si basa su un assetto sano, schivo di personalismi dannosi; presenta un affiatamento rispettabile, vanta giuocatori di buona qua­lità, giovani di avvenire. La sua posizione in classifica non è bugiarda. Il Monteponi è l'altra squa­dra sarda che domenicalmente raccoglie i frutti del suo valo­re, i rosso-blu domenica non hanno disposto del San Cavi­no con facilità, comunque so­no riusciti ad imporsi larga­mente. I ragazzi di Piccione non tradiscono le previsioni e non nascondono le ambizioni. Il San Cavino, invece, non rie­sce a ripetere quanto di buono offerto nella scorsa stagione: forse non è più questione di affiatamento, di preparazione: Soro ha probabilmente biso­gno di elementi maggiormente :n grado di elevare il tono del­la formazione. Facile è stato il successo del Civitavecchia: Massi, intanto, non ha trascurato l'occasione per realizzare una doppietta si­gnificativa.