"Rosemarie" di Rosamarie Wildi-Benedict (a cura Gianni Martini) - Primalpe, 1999.

Ho letto la testimonianza scritta di Rosemarie Benedict con riverenza e attenzione, d'un fiato: la vena memorialistica delle pagine di questo personaggio raro del periodo resistenziale bovesano è essenziale, limpida, efficace e solida come pietra; le parole conducono da sole alla meta e alla riflessione, nascono spontanee una dopo l'altra; i fatti stessi paiono vissuti dieci minuti fa, non da più di cinquantanni come è in realtà. Con lettera inedita di Primo Levi.

"L'assurda avventura. Cun 'n cuor rugio e pothale" di Sergio Vaccher - Edizioni della Pro Loco di Bannia, 1992.

Ho scritto queste "nugae" in lingua più di Quarantanni fa, quasi per scrollarmi di dosso il peso di un'esperienza dolorosa, personalmente vissuta e divisa con tanti coetanei, che in parte hanno saltato "il muro d'ombra", in parte ho perso di vista con il ritorno alla vita normale, dopo un ventennio grigio ed una guerra da dimenticare.

"Bonassola" - Edizioni Giacché, 2002.

II toponimo Bonassola non si sa da dove derivi né quando sia stato usato la prima volta. La forma odierna è della fine del XIX secolo. Nei documenti della prima metà dell'Ottocento è ancora scritto Bonasola e anche Matteo Vinzoni (XVIII sec.) lo scrive nello stesso modo. Nel 1569, quando viene fondatala Compagnia di mutuo soccorso per riscattare i prigionieri dai pirati, nell'atto costitutivo compare Bonassolla...

"Villanova com'era nelle cartoline d'epoca: catalogo e mostra" a cura di Mario Bacella, Diogini Barruscotto, Pier Luigi Buscaiolo, Giuseppe Costanzo, Giovanni Demichelis, Giovanni Mombello, Giovanni Navazzotti, Giovanni Parissone - Villaviva Società Culturale, 1998.

Raccogliere cartoline non è solo un divertimento o una passione, ma anche mettere in moto la memoria storica, cercando di capire la realtà di un tempo ormai andato. Con questa consapevolezza è nata l'iniziativa promossa da Villaviva Società Culturale e dal Comune di Villanova: un'esperienza che si è sviluppata nell'arco del 1998 e che è terminata con la pubblicazione di questo catalogo e la mostra presso l'Auditorium S. Michele.

"Il culto di San Giacomo ad Alpignano tra devozione e feste popolari" a cura di Marina Baudraz - Biblioteca comunale "Caduti per la libertà", 2000.

Nel lontano 1678 i Sindaci di Alpignano proponevano al "Consiglio Convocato e Congregato" di "annunciare la festa di San Giacomo...con lo stabilimento degli Abbati" che avevano il compito, insieme a tutti i componenti della "Badia" di organizzare e animare i festeggiamenti popolari...

"Forme cristalline delle Valli Sesia e Sessera" - Gruppo Speleologico Mineralogico - Tipografia Castelli, 2002.

L'idea di questo libro è maturata nel corso degli ultimi tre anni, lentamente durante le serate in sede, nelle riunioni del Sodalizio, parlando di miniere, grotte, morene, discariche, siti in cui erano venuti alla luce campioni di minerali fino allora mai catalogati nelle nostre aree.

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"Pruverbiondu nummru du: miscellanea di storie e di tradizioni in lingua borgomanerese" di Giuseppe Bacchetta - Regione Piemonte e Città di Borgomanero, 1999.

Proverbio è un breve detto popolare che contiene un insegnamento desunto dall'esperienza e diviene una sorta di memoria storica e spirituale se siesprime con il parlar proprio di un luogo. È un affresco sociale che abbraccia una gens, una etnia. È riscoprire parole che divengono sunto di stratificazioni stori-che, che si caricano di significati e di straordinarie valenze musicali.

"E' tanto differente questa Inghilterra... : gli scritti londinesi di Italo Svevo" a cura di John Gatt Rutter e Brian Moloney - Biblioteca civica, Museo sveviano, 2003.

Il presente lavoro di Brian Moloney e di John Gatt-Rutter, due degli svevisti più attivi e conosciuti al mondo (del primo non si può non citare almeno la raccolta di saggi Italo Svevo narratore.

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