Trash europeo

Iperborea
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"Trash europeo. Quattordici modi per ricordare mio padre" di Ulf Peter Hallberg - Iperborea, 2013.

New York, Central Park, una donna elegante: “Quanto adoro l’Europa, l’antica Grecia, Socrate, Platone, wow, e i Romani, così sensuali, Catullo, l’Italia, Dante a Firenze, meraviglioso, il Rinascimento, l’Inghilterra, Shakespeare!

Tutti quei personaggi che si guardano dentro, e Dickens, ah, Dickens, il vecchio adorabile Pickwick, e Parigi, Baudelaire, il poeta solo nella folla elettrizzato dai passanti, e i russi, Tolstoj, Dostoevskij, tutta quella miseria, ?echov, con la sua eterna malinconia del troppo tardi. Gli irlandesi poi! Quel Leopold Bloom che vaga per Dublino in un solo giorno come una specie di Ulisse – tutto è sempre legato all’antichità!” L’uomo sulla panchina fissa il suo iPhone. La donna continua: “A proposito, c’è una super mostra di impressionisti francesi al MoMA, ti va?” L’uomo alza lo sguardo: “Lo sai che non sopporto il trash europeo.” Seduto sulla stessa panchina, Hallberg sente che Trash europeo deve essere il titolo del libro in cui racconta la straordinaria avventura umana del padre cercando di raccogliere la sua preziosa eredità: dipinti, carte, fotografie, ritagli di giornali, cianfrusaglie, un caleidoscopio di storie, dalla Garbo al neorealismo italiano a Blade Runner, dal maestro Benjamin ai pittori Bager e Nemes. Un patrimonio di arte e pensiero che non ha alcun valore economico, ma a cui un uomo speciale ha dedicato l’intera vita nel totale rifiuto del mondo del denaro, del successo e dell’apparenza. Un inno alla liberazione attraverso la conoscenza e la bellezza e una dichiarazione d’amore alla cultura europea.