"Max Havelaar ovvero le aste del caffè della Società di Commercio Olandese" di Multatuli (Traduzione dal nederlandese di Piero Bernardini Marzolla) - Iperborea, 2007.

"Faccio il sensale nel ramo del caffè, e abito in Lauriergracht n. 37". Con questo prosaico quanto memorabile incipit si apre il più grande classico della letteratura nederlandese, pubblicato nel 1860 esplodendo come una duplice bomba: come capolavoro letterario e come atto di accusa sociale.

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"La casa della moschea" di Kader Abdolah (traduzione dal nederlandese e postfazione di Elisabetta Svaluto Moreolo) - Iperborea, 2008.

Dopo aver viaggiato nel passato di Calila e Dimna e nel presente del Sudafrica e della sua anima, Kader Abdolah ci riporta nella Persia di Scrittura cuneiforme e al cuore pulsante della sue radici: la casa della moschea.

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"Cantilena mattutina nell'erba" di Thor Vilhjálmsson (traduzione dall’islandese di Paolo Turchi) - Iperborea, 1998.

Mentre dall’Europa continentale arrivano i primi lontani bagliori di una rinascita culturale, politica e religiosa che fiorirà nel Rinascimento, secondo Vilhjálmsson “il momento sublime di massima maturità raggiunto dallo spirito umano”, nell’Islanda medievale cruente lotte di potere distruggono famiglie e villaggi, schierando i fratelli contro i fratelli.

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"Il concerto dei pesci" di Halldór Laxness (traduzione dall'islandese di Silvia Cosimini) - Iperborea, 2008.

Il XX secolo è agli albori e Reykjavík, futura capitale dell’Islanda, si affaccia timidamente al progresso. Solo il vecchio Björn, pescatore stagionale, vive ancora con la moglie nella cascina di Brekkukot, l’unica casupola di torba ancora in piedi in città, aderendo a una rigida etica ben poco asservita alle nuove modalità economiche, fornendo ospitalità gratuita a una variegata rassegna di viandanti, spiantati e personaggi stravaganti.

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"L'anno della lepre" di Arto Paasilinna (trad. dal finlandese di Ernesto Boella) - Iperborea, 1994.

Giornalista quarantenne a Helsinki, Vatanen ha raggiunto quel momento dell’esistenza in cui di colpo ci si chiede quel “ma perché” che si è cercato sempre di reprimere.

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"Il bosco delle volpi" di Arto Paasilinna (trad. dal finlandese di Ernesto Boella) - Iperborea, 2009.

Un gangster pigro che compie il più clamoroso furto di lingotti d’oro della storia, un maggiore dell’esercito finlandese in anno sabbatico, un’ultranovantenne evasa dal ricovero con il suo gatto e una folla di originali si ritrovano nel Bosco delle Volpi con le sue trappole fatali.

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lo smemorato di tapiola"Lo smemorato di Tapiola" di Arto Paasilinna (traduzione dal finlandese di Helinä Kangas e Antonio Maiorca) - Iperborea, 2001.

Il sole splende raggiante, una leggera brezza turbina nell’aria, dalle parti di Lestijärvi una madre di famiglia sforna brioche alla cannella; un automobilista ubriaco, nelle vicinanze di Kokkola, provoca un incidente mortale. Insomma in Finlandia è iniziata l’estate.

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"Il migliore amico dell'orso" di Arto Paasilinna (traduzione dal finlandese e postfazione di Nicola Rainò) - Iperborea, 2008.

Il bestiario di Paasilinna si arricchisce di una nuova presenza, ben più ingombrante della graziosa lepre di Vatanen: stavolta è un orso che, regalato al pastore protestante Oskari Huuskonen e da lui allevato, ne diventa il fedele compagno di avventure, incoraggiandolo a prendere una via di fuga dalle certezze dei dogmi religiosi, dalla gravezza della vita coniugale, dall’insensatezza dell’opprimente vita di provincia.

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