"Il libro di Blanche e Marie" di Per Olov Enquist (traduzione dallo svedese di Katia de Marco, postfazione di Dacia Maraini) - Iperborea, 2006.
Parigi, inizi del xx secolo. Blanche Wittman, un tempo “regina delle isteriche” e paziente preferita del celebre professor Charcot della Salpêtrière, poi assistente di laboratorio di Madame Curie, ormai ridotta a un torso dalle ripetute amputazioni rese necessarie dalle lesioni causate dalla radioattività, scrive febbrilmente con l’unica mano che le resta un “Libro delle Domande”, una sorta di diario intimo sulla natura dell’amore, per scoprire, per dirla con parole sue, “la relazione tra il radio, la morte, l’arte e l’amore.”